Ciao a tutti! Nel post precedente vi avevo chiesto se avreste gradito dei post riguardanti la storia della moda e mi avete tutti risposto in maniera positiva quindi eccomi qui con il primo post inerente a questa meravigliosa materia.
Innanzitutto le fonti da cui prendo spunto sono le lezioni che seguo alla facoltà di lettere della Sapienza in storia della moda tenute dalla prof. Sofia Gnoli arricchite con lo studio del libro scritto dalla professoressa che ho appena citato dal titolo "Moda dalla nascita della haute couture ad oggi" (Carocci editore).
Mi raccomando fatemi sapere se il mio articolo è stato interessante o meno!!
Un bacio a tutti!
Innanzitutto dovete sapere che lo stilista, il creatore di moda come lo intendiamo noi non è sempre esistito. Infatti, nel '700 la figura del sarto era intesa unicamente come grande artigiano ma non come ideatore e di conseguenza tutti questi sarti non diventavano mai "famosi". Così, le mode si diffondevano solo attraverso le grandi dame.
Alla fine del '700 però il meccanismo di diffusione della moda cambia grazie alla nascita delle riviste di moda (il primo periodico di moda "Cabinet des Modes" esce nel 1785) e soprattutto grazie alla Rivoluzione industriale che trasforma la moda in maniera radicale visto che vengono inventate le macchine da cucire ed inizia quindi a diffondersi l'abbigliamento confezionato che sarà venduto a Parigi nei primi grandi magazzini.
Parlando di moda italiana tra la seconda metà dell'Ottocento e gli inizi del secolo successivo non è ancora possibile parlare di una moda italiana indipendente da quella d'Oltralpe. Dai tempi di Luigi XIV e fino alla metà del Novecento la moda femminile europea era fortemente influenzata da quella francese, la Francia e in particolare Parigi veniva considerata il centro di diffusione di ogni nuova foggia.
I primi sarti a raggiungere la celebrità furono Leroy, il sarto personale dell'imperatrice Giuseppina Bonaparte e Rose Bertin, modista ufficiale di Maria Antonietta. In particolare quest'ultima dopo essersi conquistata l'appellativo di "ministro di moda" aprì a Parigi, nel 1770 il
magasin de mode e la sua attività andò a gonfie vele, tanto che iniziarono a lavorare per lei centinaia di persone.
Prima però che il sarto raggiunse la dignità di creatore a tutti gli effetti ci volle comunque un altro secolo.
La figura del couturier in senso moderno, come creatore di fogge e, di conseguenza, la nascita della haute couture si verificarono intorno alla metà dell'Ottocento con Charles Frederick Worth, il primo a curare l'intera immagine di una donna e non solo il suo abito.
Charles Frederick Worth nasce nel 1825 a Bourne, una piccola cittadina inglese , in una famiglia della media borghesia. Iniziò a lavorare giovanissimo in un negozio di tessuti a Londra ma alla metà degli anni quaranta si trasferì a Parigi con pochi soldi e venne assunto nel grande magazzino di tessuti Gagelin, dopo soli cinque anni divenne il responsabile del reparto sartoria, finché nel 1853 decise di mettersi in proprio finanziato da un socio di origine svedese. Aprì quindi il suo primo atelier creando una maison di moda con il proprio nome.
Il lancio dei suoi abiti nel gran mondo si ebbe grazie alla moglie, Marie Vernet, che si presentò alla principessa Pauline von Metternich-Sàndor (nipote del grande statista del Congresso di Vienna) proponendole i modelli del marito a prezzi "stracciati". La principessa accettò e divento così, usando termini moderni, la "testimonial" di Worth. Indossò un suo abito in occasione di un ricevimento a corte e ne rimase in particolar modo incantata l'imperatrice Eugenia de Montijo, consorte di Napoleone III che fece diventare benpresto Worth il suo fornitore ufficiale.
Fu così che Worth raggiunse la popolarità e cominciò a vestire grandi personaggi, come la principessa Sissi, la contessa di Catiglione e persino le ricche borghesi americane ampliando quindi in modo evidente la sua maison che inizialmente contava solo venti persone mentre dopo dieci anni ne fecero parte circa 1200 lavoratori.
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evening dresses of Worth |
Con Worth il couturier comincia quindi ad essere considerato un artista e non solo un semplice esecutore. E' lui il primo a decidere di far sfilare i modelli in anticipo rispetto alla stagione, a far indossare i propri modelli a persone in carne ed ossa, ad apporre etichette con la sua griffe all'interno dell'abito e il primo ad esportare i suoi modelli in tutto il mondo.
Inoltre, grazie a lui, negli ultimi decenni dell'Ottocento fu abbandonata la silhouette romantica contraddistinta dalla crinolina (tipica sottogonna di quel periodo) e si impose un nuovo tipo di linea verticalizzante, dove la figura femminile veniva esaltata da serpentine sinuosità accentuate artificialmente sul dietro e messe in risalto da vitini di vespa.
Dopo la morte di Worth la sua eredità se la spartiranno i suoi due figli, di cui uno si occuperà dell'aspetto economico della maison, mentre l'altro del lato artistico.