giovedì 13 ottobre 2016

Colloquium V: Restraint and Excess in Fashion and Dress


Dal 17 al 20 novembre di quest'anno a Firenze sarà rinnovato per la quinta volta - visto il successo della precedenti edizioni - l'evento "colloquium", un colloquio appunto, inerente al mondo della moda in tutte le sue sfaccettature, spaziando tra differenti temi. Anche questa V edizione di Costume Colloquium avverrà presso l'Auditorium al Duomo di Firenze (via dei Cerretani 54) e sarà organizzato dalla Fondazione Romualdo del Bianco in collaborazione con l'Associazione Amici della Galleria del Costume di Palazzo Pitti.


In particolare negli incontri di quest'anno ci si soffermerà sul "problema" dell'eccesso e dell'esagerazione nella moda, dalle costrizioni ottocentesche ai più stravaganti abiti delle star odierne (basti pensare a Madonna o Lady Gaga) in un confronto tra passato e presente del tutto insolito.

Intimo degli anni '50 // Madonna in uno dei suoi più celebri costumi di scena che ha fatto la storia della musica ma anche del costume.
Armani, spalline fittizie di gran moda negli anni '80 // Lady Gaga in un costume di scena dalle spalline particolarmente pronunciate.

Da sempre esistono le "fashion victim", il problema è che una volta erano delle vere e proprie vittime (e non sto scherzando!), che rischiavano la vita ad esempio, pur di indossare il così tanto fashionable corpetto in grado di donare un vitino di vespa alla donna che lo indossava. Oggi il termine è utilizzato semplicemente per indicare una persona che non può fare a meno della moda e che ne è quindi "vittima", quasi succube di questa e che rinnova il proprio guardaroba continuamente al cambiar delle fogge.

I tragici effetti del corpetto tanto in voga nell'800.

Anche Paul Poiret, uno dei primi creatori di moda, quello delle "mille e una notte", aveva "costretto" le donne nei primi anni del '900 in delle gonne strettissime che impedivano la normale e libera camminata proprio poco dopo averle "liberate" dalla schiavitù del corpetto.

La cosiddetta "hobble skirt" (dall'inglese= zoppicare) di Paul Poiret dei primi anni del '900 che rendeva difficile alla donna la semplice azione di camminare.

Se parliamo di stravaganza nel mondo della moda non possiamo di certo lasciare in un angolo Elsa Schiaparelli che con il suo rosa shocking, la collezione a tema circo ed il famosissimo abito aragosta - in collaborazione con Salvador Dalì - ha fatto inorridire la sua storica nemica Gabrielle Chanel. Di certo ai giorni nostri Jeremy Scott per Moschino non si lascia intimidire e lancia ad ogni stagione delle collezioni al limite della stravaganza.

Abito aragosta di Elsa Schiaparelli // recente collezione di Moschino by Jeremy Scott. 

Ma l'eccesso spesso non è sinonimo di aggiungere o appesantire, infatti a volte l'eccesso consiste proprio nel togliere, ovvero mi riferisco agli abiti praticamente invisibili che richiamano il tanto in voga ai giorni nostri effetto "nude" o "vedo non vedo".

I "nude look" di Beyonce e Rihanna.

La differenza fra i secoli passati e i giorni nostri è forse il fatto che le regole dell'abbigliamento una volta erano sancite dalle cosiddette leggi suntuarie, che stabilivano in che modo le persone dovessero vestirsi in base alla classe sociale di appartenenza ma anche a seconda dell'occasione o dell'evento. Adesso invece si è liberi di adeguarsi o meno alla moda, di esagerare oppure no.

Insomma il "too much" - inteso sia in senso di troppo ma anche di troppo poco - è sempre esistito nel mondo della moda, le esagerazioni delle odierne star hollywoodiane non hanno quindi nulla da invidiare agli eccessi ottocenteschi?


Per scoprirne di più non potete assolutamente perdervi questo magnifico evento interculturale accompagnato da visite esclusive nella magnifica cornice fiorentina, perciò non perdete tempo ed iscrivetevi qui!


Per maggiori info. e iscrizioni: www.costume-textiles.com  





Fonti per le foto: google immagini e pinterest

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